Siliconi, petrolati, paraffina: la cosmetica tradizionale ne è piena. Hanno bassi costi e promettono ottime performance. Ma che impatto hanno sull’ambiente? Ce ne parla La Saponaria
Siliconi nei cosmetici: il dibattito è aperto e come spesso succede in questa nostra epoca la polarizzazione delle opinioni è ai massimi livelli. Leggendo in rete si trova chi li ama, li reputa necessari e minimizza ogni critica a questi ingredienti e c’è chi li evita e da anni e anni e anni ha deciso di non utilizzarli più.
Se ci si affaccia senza un’opinione prestabilita e ci si imbatte in qualche approfondimento che mira a sostenere la tesi dell’amore per i siliconi, ci si chiede alla fine della lettura come mai per decenni le aziende eco bio abbiano cercato alternative a questi ingredienti. Probabilmente, come diceva Pirandello, “la verità non esiste”, e diventa davvero complicato per il lettore formulare una propria opinione.
I tempi ci sembrano maturi per fare il punto su questo argomento, cercando di uscire dalla logica della demonizzazione o dell’esaltazione fine a sé stessa, ma mantenendo un atteggiamento critico e costruttivo.
Cosa sono i siliconi?
I siliconi (organopolisilossani) sono polimeri sintetici, con una catena inorganica di Silicio e Ossigeno e delle catene organiche laterali. Nel 1908 F. S. Kipping sintetizzò il primo silicone, nel 1940 fu possibile la produzione industriale dei siliconi e da allora i siliconi hanno trovato ampio uso nel nostro mondo. Con i siliconi possiamo creare resine, oli, gomme super elastiche ma anche oggetti.
Ecco le principali caratteristiche dei siliconi:
- sono idrofobi, quindi non si sciolgono in acqua
- sono fotostabili, non subiscono modifiche con la luce del sole
- sono termostabili, non subiscono modifiche a basse o ad alte temperature
- sono resistenti all’ossidazione
- sono inerti, non interagiscono con le altre sostanze con cui vengono a contatto
- texture-unsplash
Dagli anni ‘90 i siliconi hanno trovato ampio impiego anche in cosmetica, soprattutto in creme e prodotti per capelli. Guardando le loro caratteristiche possiamo dedurre facilmente il perché:
- essendo sostanze inerti, non interagiscono con gli altri ingredienti presenti in formula, ma vengono utilizzati come sostanze tecniche, utili a rendere le texture dei prodotti più facili e piacevoli da spalmare.
- essendo sostanze idrofobe creano una barriera idro-repellente sulla pelle e sui capelli: se da una parte questa barriera è in grado di proteggerli da agenti esterni come inquinamento e smog, dall’altra parte impedisce l’evaporazione dell’acqua dall’interno, alterando la naturale traspirazione di pelle e capelli.
Come riconoscere i siliconi nella lista INCI?
Quella dei siliconi è una famiglia molto vasta, il dizionario INCI documenta oltre 500 derivati di materiali siliconici. Possiamo facilmente riconoscerli all’interno degli INCI in quanto, solitamente, terminano con -one, -xane, -silanoil.
La famiglia dei siliconi è veramente vasta, per semplicità, possiamo dividerla in due macro categorie:
- Siliconi volatili (o leggeri): hanno gli atomi disposti secondo una struttura ad anello. Sono volatili ed evaporano in poco tempo. Vengono utilizzati nei cosmetici e per creare prodotti dalla texture leggera e non untuosa. Alcuni nomi: cyclohexasiloxane, cyclomethicone, cyclopentasiloxane.
- Siliconi densi (o pesanti): sono ingredienti ad alto peso molecolare e non evaporano al contatto con la pelle. Sono maggiormente untuosi rispetto a quelli volatili e vengono utilizzati per la loro proprietà filmante. Ecco alcuni nomi: Dimethicone, Dimethiconol, Cetyl Dimethicone, Amodimethicone, Dimethicone copolyol.
Leggendo l’INCI del cosmetico che stiamo acquistando, oltre a capire cosa c’è dentro, potremmo farci anche un’idea sulla quantità utilizzata. Infatti, secondo il regolamento cosmetico 1223/2009, i prodotti contenuti fino all’1% devono essere messi in ordine decrescente in INCI, mentre con percentuali inferiori dell’1%, l’ordine diventa casuale, quindi leggendo l’INCI, potremmo dedurre che se posti fra le prime voci, la loro concentrazione in formula sarà quasi sicuramente superiore o uguale all’1%.
Siliconi in cosmetica: pro e contro
I siliconi sono ingredienti che presentano vantaggi e svantaggi.
I pro dell’uso dei siliconi nei cosmetici:
- i prodotti che li contengono hanno un’ottima spalmabilità, non lasciano scia bianca, le texture sono leggere e non untuose;
- essendo idrofobi sono perfetti per formulare tutti quei prodotti resistenti all’acqua come ad esempio le creme solari e i trucchi;
- in genere sono ben tollerati, le allergie ai siliconi sono rare
- creano una barriera sulla pelle e sui capelli, evitandone la disidratazione. In particolare sui capelli riducono l’effetto crespo e li rendono morbidi e setosi.
I contro dell’uso dei siliconi nei cosmetici:
- la barriera che creano su pelle e capelli trattiene l’acqua all’interno ma alla lunga impedisce la normale ossigenazione e idratazione. Ecco perché nel lungo periodo, l’effetto barriera sui capelli tende ad inaridirli, rendendoli pesanti, senza volume e che tendono a sporcarsi con maggior facilità.
- Stesso discorso si può fare con la pelle: i siliconi occludendo i pori possono favorire brufoli, punti neri e grani di miglio e in generale la pelle tenderà a diventare asfittica. Non tutti i siliconi hanno lo stesso potere occlusivo, in particolare i siliconi volatili risultano essere molto meno occlusivi rispetto quelli pesanti.
- l’impatto sull’ambiente: i siliconi come abbiamo visto sono idrofobi, inerti, fotostabili e termostabili. Tutto questo fa sì che una volta rilasciati nell’ambiente non essendo biodegradabili, si accumulano. Per questo l’Unione Europea è intervenuta per limitare l’uso di alcuni siliconi nei prodotti a risciacquo. Ad esempio da Gennaio 2020 non sono ammesse concentrazioni di Cyclopentasiloxane maggiori allo 0,1% nei prodotti a risciacquo.
- I siliconi non sono biodegradabili: si accumulano nell’ambiente e negli organismi acquatici
Perché i siliconi non sono ammessi dal disciplinare della cosmesi biologica (CCPB)?
La maggior parte dei prodotti bio, sono certificati da CCPB, ente certificatore che dal 2005, si è dotato di un disciplinare che comprende le linee guida per ottenere cosmetici certificati come biologici e naturali. Secondo questo disciplinare, il 95% degli ingredienti del cosmetico deve essere naturale, o di origine naturale.
Nei cosmetici certificati non sono ammessi i siliconi perché hanno un forte impatto ambientale e perché sono ottenuti tramite processi di sintesi non ammessi dall’ente certificatore. Questo non implica che tutto ciò che viene ottenuto tramite processi sintetici non sia ammesso nella cosmesi biologica: bisogna guardare il processo di ottenimento e anche valutare se la componente sintetica sia realmente indispensabile e non sostituibile con ingredienti naturali.
Se i siliconi non sono vietati è perché non fanno male: è proprio così?
Tutti i cosmetici commercializzati in Europa devono rispettare il regolamento cosmetico 1223/2009, quindi tutti i cosmetici che sono sul mercato non sono dannosi per la salute ed esistono organi di controllo preposti che effettuano numerosi test sui prodotti prima e dopo l’immissione in commercio, per garantire efficacia, sicurezza e qualità.
Quindi si, ad oggi, tutti prodotti cosmetici commercializzati in Europa con i siliconi sono assolutamente considerati sicuri per la salute umana, ma gli studi su tutte le materie prime che utilizziamo continuano in maniera costante, e questo implica che altre molecole potrebbero essere considerate non sicure o sicure fino ad una certa percentuale di utilizzo. Quindi ciò che oggi è sicuro, un domani potrebbe essere modificato grazie al proseguire degli studi.
Per anni, infatti, sono stati ammessi nei cosmetici ingredienti che sono poi risultati tossici per la salute o l’ambiente e sono stati quindi vietati. E’ il caso dei filtri chimici dei solari vietati nelle Hawaii perché dannosi per la barriera corallina o, per fare un esempio ancora più recente, degli ingredienti vietati dall’Unione Europea il 1 marzo 2022: zinco piritione e butylphenyl methylpropional meglio conosciuto come Lilial.
Questi due ingredienti erano presenti in una miriade di cosmetici anche di marchi famosissimi e ben posizionati su tutti gli scaffali della grande distribuzione, ma ad oggi sono vietati e quindi non li troviamo più nei cosmetici commercializzati in Europa.
Come abbiamo visto, anche i siliconi possono rientrare in questa casistica: da gennaio 2020 sono stati vietati il D4 (Octamethylcyclotetrasiloxane) e D5 (Decamethylcyclopentasiloxane) che non possono essere presenti nei prodotti a risciacquo con una concentrazione maggiore allo 0,1%, perché altamente inquinanti e dannosi per gli organismi acquatici. Il D4 è indicato anche come disturbatore endocrino e potrebbe interferire con la fertilità.
Quindi ciò che è vero è che l’azione di controllo da parte degli organi preposti è in continua evoluzione e ciò che oggi è consentito, potrebbe non esserlo domani. Nuovi strumenti, nuove ricerche, fanno spesso rivedere convinzioni scientifiche date per assodate, le aggiornano e trasformano. Ad oggi, i siliconi, a parte qualche eccezione che è già stata abbandonata, sono considerati sicuri per l’uomo ma meno per l’ambiente per le caratteristiche prima indicate, per questo si cerca di utilizzare alternative più green.
Ma la ricerca non prosegue anche nel campo degli ingredienti naturali? Certamente, ad oggi abbiamo un quantitativo di studi tali che affermano che i prodotti naturali non siano dannosi per la salute e per l’ambiente che ci fanno essere molto sicuri sul loro utilizzo a lungo termine.
Siliconi nei cosmetici: esistono alternative?
Veniamo quindi alla conclusione del nostro articolo: abbiamo visto che i siliconi possono essere degli ingredienti con alcuni punti critici. Esistono alternative a questi ingredienti? Certamente sì, come ad esempio oli e burri vegetali, alternative naturali, biodegradabili, ricche di attivi e nutrienti.
Da sempre la maggior parte delle aziende eco bio propongono cosmetici senza siliconi. In particolare, come abbiamo visto, molti disciplinari del biologico vietano l’utilizzo di questi ingredienti.
Come abbiamo visto, i siliconi sono ingredienti tecnici utili a creare le emulsioni. Quando ci cimentiamo nella produzione (o nell’autoproduzione!) di cosmetici, abbiamo bisogno di sostanze lipidiche.
Gli ingredienti lipidici possono avere 3 tipi di provenienza:
- Origine chimica e petrolchimica: qui troviamo i siliconi, ma anche i petrolati o la paraffina. La cosmetica tradizionale preferisce questi ingredienti, ma che impatto hanno sull’ambiente? Altissimo, sono ingredienti inquinanti e non biodegradabili. E che impatto hanno sulla salute? Ad oggi sono considerati sicuri ma un domani le cose potrebbero cambiare.
- Origine animale: cera d’api, latte d’asina, lanolina. Le sostanze lipidiche di origine animale che vengono utilizzate in cosmetica sono tantissimi.
- Origine vegetale: olio di oliva, olio di cocco, olio di girasole. Gli oli che vengono utilizzati nei cosmetici biologici e vegani possono essere di diversa origine, intesa come metodo di estrazione, area geografica di coltivazione che può influenzare diversi aspetti e tipo di filiera. Ciascuna di queste variabili ha il suo diverso impatto sulla natura a livello globale.
Questo articolo vuole permettervi di avere idee più chiare sull’argomento siliconi. Ognuno trarrà da sé le proprie conclusioni su ciò che è più giusto utilizzare.